- Tempo di lettura: TBD
1. L'ascolto attivo
Immagina una stanza imponente, con pareti ricoperte di pannelli di legno scuro e pesanti tende che soffocano il suono. Al centro, seduto su una poltrona, c’è Re Giorgio VI, rigido, le mani che tremano leggermente mentre cerca di comporre le parole. Davanti a lui, i suoi consiglieri parlano con tono deciso, uno dopo l’altro, offrendo soluzioni pratiche e immediate. Ma l’aria è carica di tensione: il Re non riesce a parlare. I loro suggerimenti scivolano via come pioggia su una finestra chiusa. E mentre continuano a parlare, nessuno sembra cogliere l’angoscia che affiora nei suoi occhi. Nessuno vede la frustrazione che cresce dentro di lui, alimentata dal peso delle aspettative e dalla paura di fallire. Non ascoltano il silenzio carico di significato tra una parola e l’altra. Pensano di aiutare e stanno riempiendo il vuoto con rumore.
Perché ascoltare è un arte? È così difficile? La scena di Re Giorgio VI potrebbe sembrare lontana dalla nostra realtà quotidiana. Ci troviamo a parlare, suggerire, offrire soluzioni, certi di aver compreso il problema. Stiamo udendo senza ascoltare? Ci stiamo perdendo l’essenza del messaggio?
2. Tre tipi di ascolto
Per migliorare la nostra capacità di ascolto, possiamo allenarci a sviluppare una predisposizione all’ascolto attivo, un’abilità che va oltre la semplice percezione dei suoni. Inoltre, come dicono quelli cool, possiamo prenderci un momento mindfulness e pensare alla distinzione tra udire e ascoltare. Udire è un processo passivo: il suono raggiunge le orecchie e viene percepito, con un minimo impegno cognitivo ed emotivo. È un’azione biologica automatica. Ascoltare attiva l’attenzione consapevole. Significa non solo percepire i suoni, ma anche interpretare, comprendere e riflettere su ciò che viene detto. Quando ascoltiamo attivamente, diamo valore all’interlocutore, ci mettiamo nei suoi panni e accogliamo il suo messaggio con empatia e apertura.
Esistono diversi livelli di ascolto, ognuno ha un’impatto sulla qualità delle nostre interazioni.
Ascolto superficiale
Accade quando udiamo suoni e parole, ma la nostra mente è altrove.
Ascolto selettivo
Accade quando ci concentriamo solo su ciò che riteniamo rilevante o interessante, filtrando il resto. Anche se ci sembra di prestare attenzione, come i buttafuori davanti ai locali della movida, stiamo decidendo cosa entra e cosa no.
Ascolto attivo
Accade quando siamo presenti. Prestiamo attenzione alle parole, al tono di voce e al linguaggio del corpo. Facciamo domande, parafrasiamo, e mostriamo empatia. Questo livello di ascolto favorisce la comprensione reciproca e una connessione con l’interlocutore.
3. I filtri
Man mano che miglioriamo la nostra capacità di ascolto, sviluppiamo l’attitudine a riconoscere i filtri che influenzano ciò che percepiamo. Questi filtri, a volte inconsapevoli, possono distorcere il messaggio e limitare la nostra comprensione. Eccone alcuni.
Credenze e opinioni
Quando ascoltiamo, portiamo con noi le nostre convinzioni personali. Essere consapevoli di questo ci aiuta a riconoscere quando stiamo interpretando le parole dell’altro attraverso la lente delle nostre opinioni, e ci apre alla possibilità di accogliere prospettive diverse.
Giudizi
I giudizi che formuliamo durante una conversazione, come “so già cosa sta per dire”, limitano la nostra capacità di ascoltare con apertura. Riconoscere questo meccanismo ci permette di sospendere il giudizio e rimanere curiosi rispetto a ciò che l’altro vuole comunicarci.
Esperienze passate
Le nostre esperienze influenzano come percepiamo il presente. Diventare consapevoli di come queste esperienze influenzano l’ascolto può aiutarci a vedere la conversazione per quello che è, senza sovrapporvi aspettative del passato.
Emozioni
Le emozioni che proviamo possono filtrare ciò che ascoltiamo. Accettare che le emozioni siano presenti è importante, ma essere consapevoli di come influenzano il nostro ascolto ci consente di rimanere più aperti e centrati.
Aspettative
Avere aspettative su ciò che verrà detto può limitarci nell’ascolto. Essere presenti e accogliere il messaggio per quello che è, senza anticipazioni, favorisce una comunicazione più autentica.
Ruoli sociali
Il ruolo che abbiamo in una conversazione può influenzare come ascoltiamo. Essere consapevoli di questo ci permette di superare le dinamiche legate ai ruoli e di concentrarci su ciò che l’altro sta realmente esprimendo.
Attenzione parziale
Quando siamo distratti o impegnati in altre attività, la nostra attenzione viene frammentata. Notare quando accade ci permette di fare spazio per un ascolto più completo e presente.
4. Esercizi per l'ascolto attivo
L’ascolto attivo è una abilità che si può allenare. Ti propongo alcuni esercizi.
Fammi sapere se questi esercizi ti sono stati utili. Prima di scrollare a destra per passare alla prossima lettura, prenditi ancora qualche minuto. Immagina di essere seduto sulla poltrona di Re Giorgio VI. Qualcuno è seduto di fronte a te e ti parla. Ha un nome e un volto. Senti le parole che fluiscono e ascolta attivamente. Quali nuove possibilità si apriranno per te?
- Tempo di lettura: TBD
1. L'ascolto attivo
Immagina una stanza imponente, con pareti ricoperte di pannelli di legno scuro e pesanti tende che soffocano il suono. Al centro, seduto su una poltrona, c’è Re Giorgio VI, rigido, le mani che tremano leggermente mentre cerca di comporre le parole. Davanti a lui, i suoi consiglieri parlano con tono deciso, uno dopo l’altro, offrendo soluzioni pratiche e immediate. Ma l’aria è carica di tensione: il Re non riesce a parlare. I loro suggerimenti scivolano via come pioggia su una finestra chiusa. E mentre continuano a parlare, nessuno sembra cogliere l’angoscia che affiora nei suoi occhi. Nessuno vede la frustrazione che cresce dentro di lui, alimentata dal peso delle aspettative e dalla paura di fallire. Non ascoltano il silenzio carico di significato tra una parola e l’altra. Pensano di aiutare e stanno riempiendo il vuoto con rumore.
Perché ascoltare è un arte? È così difficile? La scena di Re Giorgio VI potrebbe sembrare lontana dalla nostra realtà quotidiana. Ci troviamo a parlare, suggerire, offrire soluzioni, certi di aver compreso il problema. Stiamo udendo senza ascoltare? Ci stiamo perdendo l’essenza del messaggio?
2. Tre tipi di ascolto
Per migliorare la nostra capacità di ascolto, possiamo allenarci a sviluppare una predisposizione all’ascolto attivo, un’abilità che va oltre la semplice percezione dei suoni. Inoltre, come dicono quelli cool, possiamo prenderci un momento mindfulness e pensare alla distinzione tra udire e ascoltare. Udire è un processo passivo: il suono raggiunge le orecchie e viene percepito, con un minimo impegno cognitivo ed emotivo. È un’azione biologica automatica. Ascoltare attiva l’attenzione consapevole. Significa non solo percepire i suoni, ma anche interpretare, comprendere e riflettere su ciò che viene detto. Quando ascoltiamo attivamente, diamo valore all’interlocutore, ci mettiamo nei suoi panni e accogliamo il suo messaggio con empatia e apertura.
Esistono diversi livelli di ascolto, ognuno ha un’impatto sulla qualità delle nostre interazioni.
Ascolto superficiale
Accade quando udiamo suoni e parole, ma la nostra mente è altrove.
Ascolto selettivo
Accade quando ci concentriamo solo su ciò che riteniamo rilevante o interessante, filtrando il resto. Anche se ci sembra di prestare attenzione, come i buttafuori davanti ai locali della movida, stiamo decidendo cosa entra e cosa no.
Ascolto attivo
Accade quando siamo presenti. Prestiamo attenzione alle parole, al tono di voce e al linguaggio del corpo. Facciamo domande, parafrasiamo, e mostriamo empatia. Questo livello di ascolto favorisce la comprensione reciproca e una connessione con l’interlocutore.
Perché ascoltare è un arte? È così difficile? La scena di Re Giorgio VI potrebbe sembrare lontana dalla nostra realtà quotidiana. Ci troviamo a parlare, suggerire, offrire soluzioni, certi di aver compreso il problema. Stiamo udendo senza ascoltare? Ci stiamo perdendo l’essenza del messaggio?
3. I filtri
Man mano che miglioriamo la nostra capacità di ascolto, sviluppiamo l’attitudine a riconoscere i filtri che influenzano ciò che percepiamo. Questi filtri, a volte inconsapevoli, possono distorcere il messaggio e limitare la nostra comprensione. Eccone alcuni.
Credenze e opinioni
Quando ascoltiamo, portiamo con noi le nostre convinzioni personali. Essere consapevoli di questo ci aiuta a riconoscere quando stiamo interpretando le parole dell’altro attraverso la lente delle nostre opinioni, e ci apre alla possibilità di accogliere prospettive diverse.
Giudizi
I giudizi che formuliamo durante una conversazione, come “so già cosa sta per dire”, limitano la nostra capacità di ascoltare con apertura. Riconoscere questo meccanismo ci permette di sospendere il giudizio e rimanere curiosi rispetto a ciò che l’altro vuole comunicarci.
Esperienze passate
Le nostre esperienze influenzano come percepiamo il presente. Diventare consapevoli di come queste esperienze influenzano l’ascolto può aiutarci a vedere la conversazione per quello che è, senza sovrapporvi aspettative del passato.
Emozioni
Le emozioni che proviamo possono filtrare ciò che ascoltiamo. Accettare che le emozioni siano presenti è importante, ma essere consapevoli di come influenzano il nostro ascolto ci consente di rimanere più aperti e centrati.
Aspettative
Avere aspettative su ciò che verrà detto può limitarci nell’ascolto. Essere presenti e accogliere il messaggio per quello che è, senza anticipazioni, favorisce una comunicazione più autentica.
Ruoli sociali
Il ruolo che abbiamo in una conversazione può influenzare come ascoltiamo. Essere consapevoli di questo ci permette di superare le dinamiche legate ai ruoli e di concentrarci su ciò che l’altro sta realmente esprimendo.
Attenzione parziale
Quando siamo distratti o impegnati in altre attività, la nostra attenzione viene frammentata. Notare quando accade ci permette di fare spazio per un ascolto più completo e presente.
4. Esercizi per l'ascolto attivo
L’ascolto attivo è una abilità che si può allenare. Ti propongo alcuni esercizi.
Fammi sapere se questi esercizi ti sono stati utili. Prima di scrollare a destra per passare alla prossima lettura, prenditi ancora qualche minuto. Immagina di essere seduto sulla poltrona di Re Giorgio VI. Qualcuno è seduto di fronte a te e ti parla. Ha un nome e un volto. Senti le parole che fluiscono e ascolta attivamente. Quali nuove possibilità si apriranno per te?